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Articles RÉCents

3 février 2008 7 03 /02 /février /2008 20:53
 

P1000586.JPGADDIO (notte rimbaudiana atto II)

 

Autunno già! - Ma perchè rimpiangere un eterno sole, se siamo impegnati alla scoperta della chiarità divina, - lontano dalla gente che sulle stagioni muore.
Autunno. La nostra barca alta nei vapori immobili si volge al porto della miseria, città enorme dal cielo macchiato di fuoco e di melma. Ah! le vesti marce, il pane intriso di pioggia, l'ebrezza, i mille amori che mi hanno crocifisso! Non finirà mai, questa làmia regnante su milioni di anime e corpi morti e che saranno giudicati! Mi rivedo con la pelle rosicchiata dal fango e dalla peste, con i capelli e le ascelle pieni di vermi, e vermi ancora più grossi nel cuore, disteso fra sconosciuti senza età, senza sentimento... Così avrei potuto morire... Evocazione orrenda! Detesto la miseria.
E temo l'inverno perchè è la stagione del comfort!
- A volte vedo nel cielo lidi sterminati, coperti da bianche nazioni giubilanti. Un grande vascello d'oro, alto su di me, sventola il pavese multicolore nella brezza del mattino. Ho creato tutte le feste, tutti i trionfi, tutti i drammi. Ho cercato d'inventare nuovi fiori, nuovi astri, carni nuove, lingue nuove. Ho creduto di poter acquisire poteri sovrannaturali. Ebbene! mi tocca sotterrare l'immaginazione e i ricordi! Bella gloria d'artista e di narratore andato in malora!
Io! io che mi ero detto mago o angelo, dispensato da ogni morale, eccomi riportato al suolo, con un dovere da cercare, e la realtà rugosa da stringere! Bifolco!
Sono ingannato? La carità sarebbe sorella della morte, per me?
Insomma, chiederò scusa per essermi nutrito di menzogna. E andiamo.
Ma neanche una mano amica! e dove attingere un soccorso?

ARTHUR RIMBAUD

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